Le infiltrazioni con cellule staminali consentono di rigenerare il tessuto cartilagineo, riparandolo dai danni dell’artrosi (patologia degenerativa delle articolazioni) in fase iniziale o intermedia.

Cosa sono le cellule staminali
Le cellule staminali sono cellule primitive ancora non differenziate che, per semplificare, si specializzano una volta che ricevono stimoli dall’esterno. In questo senso, quando infiltriamo una cellula staminale in un’articolazione, questa diventa una cellula della cartilagine, detta condrocita.
Se si immagina l’articolazione come un tappeto con dei fori da chiudere con alcune toppe sono proprio le cellule staminali che, una volta iniettate, senza la necessità di sostituire tutta la superficie cartilaginea, intervengono a rigenerare il tessuto distribuendosi sulla zona danneggiata per ripararla.
Per quale patologia vengono utilizzate le cellule staminali
Il trattamento viene utilizzato in casi in cui il paziente sia affetto da artrosi di livello iniziale o intermedio. Per capire se questa possibilità è adeguata alla propria condizione di salute, è necessario effettuare una visita ortopedica e conseguentemente una RX (radiografia) per studiare il grado di usura delle strutture articolari.
L’intervento, infatti, non è indicato per condizioni di usura eccessiva dell’articolazione.
Come avviene la procedura di infiltrazione delle staminali
Quando si parla di infiltrazioni di cellule staminali, la prima azione da compiere è il prelievo di tessuto dal paziente, attraverso una metodica che ci consente di prelevare il tessuto adiposo dalla parete addominale.
Il prelievo del tessuto adiposo
Il prelievo del tessuto adiposo è effettuato in anestesia locale, è assolutamente privo di dolore, può provocare un po’ di fastidio ma non è doloroso.
La scelta della zona del prelievo delle cellule dipende dall’età del paziente: solitamente si sceglie la zona della cresta iliaca per i pazienti più giovani, quella periombelicale per i pazienti sopra i 55-60 anni. Dopo l’intervento, il paziente viene riaccompagnato in stanza ed è in grado di camminare autonomamente.
Il tessuto prelevato viene frazionato e filtrato, quello che si ottiene è all’incirca 7/8 cc di tessuto adiposo, ricco di unità vascolo stromali che sono le unità molto ricche di cellule mesenchimali.
Successivamente si esegue la iniezione all’interno dell’articolazione.
Quali sono i benefici per il paziente
Il primo beneficio che il paziente avverte una volta effettuata l’infiltrazione è quello di non sentire più il dolore, per poi vedere ripristinata la funzionalità dell’arto interessato.
Rispetto all’acido ialuronico, che ha funzione di lubrificare l’articolazione e facilitare lo scivolamento dei tessuti, quella con cellule staminali è una terapia rigenerativa, che mira a riempire i danni dell’articolazione, rigenerandola.
Quanto dura l’effetto della terapia con cellule staminali
La durata dell’effetto di questa terapia è di almeno 1 anno, con controlli mensili per verificare lo stato della patologia. Spesso è sufficiente un’unica infiltrazione con le cellule staminali, se queste hanno rigenerato completamente il tessuto nel quale sono state infiltrate.
Controindicazioni al trattamento con le cellule staminali
Nel caso in cui l’articolazione sia completamente danneggiata e l’artrosi sia severa, la terapia con cellule staminali non è sufficiente e spesso si rende necessaria la protesi.